Scadenze

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Quando guardo le scadenze dei cibi penso sempre a dove sarò per allora. Tipo: yogurt Conad con scadenza 5 maggio 2022: «Eh, da qui al 5 maggio! Chissà che fine avrò fatto il 5 maggio!» Poi arriva il 5 maggio e non è cambiato niente.

Non è una cosa recente. Ricordo che da bambino, al funerale di un vicino di mia nonna – perché eravamo sopra casa sua – guardavo i parenti piangere e pensavo: «Succederà anche a me ma per allora avrò vent’anni, sarò grande, sarò forte.» E guardavo mio nonno che per fortuna sua ha vissuto altri trent’anni.

Adesso vado dai miei, mi trovo in qualche situazione ricorrente – tipo far prendere un po’ d’aria estiva alle scatole dei Dylan Dog –, e penso a quando dovrò farlo da solo. Però a differenza di prima stavolta so benissimo che non sarò né più forte né diverso, sarò del tutto uguale, stessi saliscendi e stessi ragionamenti a vuoto. E non è piacevole darsi così per scontati perché quel che percepisci per un attimo appena dopo, anche se non la riconosci fino a quando qualcuno non te la fa notare (e a me è successo, per fortuna), è paura.