Si vive meglio senza elogi

In piedi, da iPad Pro

Giovedì sera, sono a casa, da solo. Ho già cenato, lavato i piatti, ordinato un altro cavo piatto HDMI-Mini su Aliexpress, e ora sono in piedi davanti all’iPad attaccato al muro con le Philips Hue verde acqua e celeste alla mia sinistra e la Anne Pro 2 sotto le mani. Scrivo ora, alle 21:02, perché oggi non ho avuto voglia di farlo. Ho trovato scuse e ho passato la giornata su altro, tipo sul primo setup di Raspberry Pi Zero 2 col monitor da 1920 x 480 px (lo specchietto retrovisore delle auto, per capirsi), sui disegni vettoriali del Progetto Manta (non sono ancora pronto a dirvi altro), sulla rimozione del calcare con l’acido muriatico (ultima spiaggia, poi smetterò di provarci), sui bLUNA (nota: Un giorno troverò il sistema per introdurre l'argomento crypto e web3, promesso. Ormai è tanto della mia giornata e ci sarebbe un mondo su cui pensare. ) di Nexus Protocol, e sul pensiero di scrivere, appunto, qualcosa su pressappoco.it perché ho bozze in mente da giorni, tutte che vogliono andare avanti.

In realtà ho più tempo da quando ho chiuso i commenti. Non lo avevo previsto ma è così. Tutti quei minuti passati a controllare YouTube, ogni tot ore e più volte al giorno, la prima cosa appena sveglio e l’ultima prima di mettermi a letto, ora sono per altro. E c’è un’altra considerazione, imprevista: senza i soliti elogi sotto ai video, soprattutto ai video nuovi, mi viene da fare di più. Sono meno appagato e allora più stimolato ad andare avanti e a dimostrare e a pensare cose nuove e a metterci più entusiasmo. Quindi non erano quei tre o quattro commenti negativi ad infastidirmi, ma tutti gli altri positivi a bastarmi? È una questione di endorfine? Adesso, quando pubblico qualcosa, passo immediatamente ad altro. Torno meno sugli argomenti e quindi mi gongolo meno sulle belle parole dei fan. Le email che arrivano da chi ignora cosa ho chiesto perché non ha seguito gli sviluppi, o da chi si complimenta con me per il coraggio, mi fanno piacere perché mi ricordano che ci sono aspetti della presenza pubblica oltre ai social. In sostanza al momento è stata una buona scelta, almeno per me. Tra qualche mese vedremo se le metriche di YouTube, di Instagram e di Twitter avranno registrato altro.

Venti minuti con i libri

Ho letto e sto leggendo delle belle cose. Forse dovrei spostare la pagina Libri su pressappoco, inserire una ricerca, le copertine, qualcosa di più pratico e più dinamico? O dovrei iniziare una nuova pagina e lasciare indietro quella? Magari da gennaio 2022? Comunque in pochi giorni ho finito “Il segreto del bosco vecchio” e “Le voci dentro”, e ho iniziato “Gente di montagna” e “L’ignoranza delle persone colte”. Domani mattina mi metterò davanti al microfono e ne parlerò a volontà perché ho sottolineato e appuntato di tutto e ci sarebbe modo di fare puntate dedicate ad ogni argomento. C’è anche “Like a Rolling Stone” in scaletta, la raccolta di interviste a Dylan. In “Le voci dentro” ci sono frasi illuminanti sul dialogo interiore nello sviluppo dell’esistenza, della creatività, dei rapporti, della vita. Ecco qua.

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Da qui a Natale