Questa tastiera piacerà (build)

Scrivo in piedi, con un iPad Pro

Giornata veloce. In un attimo è passato il pomeriggio e per fortuna questa mattina ho risentito della gara dell’altro ieri altrimenti avrei corso 18 km anziché 12 e mi sarei stancato ancor di più. Il tempo mi è volato soprattutto dopo pranzo, dopo la camminata. Mi son messo a montare i keycaps alla tastiera cinese e in un colpo è arrivato il momento del tè e dello spuntino; pensavo fossero le tre, ma erano le cinque.

Al di là di qualche cosetta da smaltire, proprio quelle due o tre faccende che mi fanno capire di non essere ancora del tutto libero e “a regime”, come ho scritto nella newsletter inviata stamani, il grosso delle attenzioni è andato ad una tastiera economica da assemblare. Assemblare e non costruire perché è fatta per essere messa insieme da tutti, come un Lego.

La tastiera si chiama Gamakay LK67, ed è il clone di un modello (anche lui cinese) chiamato TOM680. Questo clone cinese della tastiera cinese costa solo 59 euro ed è decente, niente da dire. Ha tutto quello che un utente inesperto cerca in una meccanica. Tipo:

  • Costa poco - anche se mancano switch e keycaps.
  • Ha le luci RGB personalizzabili.
  • Ha le luci RGB sul fondo e sui lati del telaio.
  • Ha i connettori hot-swap per switch senza saldatura.
  • Ha Bluetooth 5.0, wireless 2.4 e USB-C.
  • Ha una batteria da 2400 mAh.
  • Ha una manopola per la regolazione del volume.
  • Ha un layout 65%, con il PAD direzionale dedicato.

E ora che l’ho prima smontata per migliorarla un po’, e poi rimontata con switch Gateron Yellow, i damperini sugli stabs, una manopola in alluminio al posto del triste esemplare in plastica, la spugna nel telaio, e i keycaps cloni dei GMK Dots ma comunque in PBT spesso, posso scrivere che è un modello da considerare. Io ho speso: 59 + 51 + 18 euro per tastiera, keycaps e switch, quindi 128 euro. Niente dogana perché è arrivato tutto, in estate, dai magazzini europei. Con poco più avrei potuto prendere una Leopold, ma sarebbe stata una tastiera diversa, solo cablata, non illuminata, più banale (e dio mi perdoni per aver chiamato banale una Leopold).

Aggiornamento del giorno dopo: ecco il video. Dura 34 minuti quindi non devo aggiungere dettagli. Il negozio italiano per le Varmilo è keyboardexpress.tech.

Nel video che uscirà dopodomani (o forse domani sera?) si potrà vedere tutta la procedura. Sarà una cosa lunga, sui 30 minuti almeno; sarà binaurale perché ho registrato con i microfoni adatti; sarà divertente perché sono partito con l’idea di assemblare tutto alla svelta per poi prenderci gusto, smontare il PCB, aggiungere degli smorzatori, lubrificare gli stabilizzatori, rompere il selettore wireless/wired, e poi sbagliare a rovesciare con noncuranza i keycaps dots perdendo i riferimenti sulle altezze dei singoli tasti. Adesso la ho sulla scrivania, pronta ma non ancora collegata; e se la usassi per inviare il commit di questa pagina?

Altro aggiornamento del giorno dopo: per il commit no, ma la ho sotto le dita da tutto il giorno ed è gustosa come pensavo. Devo alzare l’angolo (pensavo di inserire un supporto in legno anziché mettere dei piedini) e installare qualche Lavender in più. Con un tappetino sotto, suona come una Leopold (anche meglio sugli stabs). Il tutto incrementa la necessità di costruire una build seria.

Pagina 5
Metti, le onde