Alpine Linux in RAM - Parte 2

Stavolta con la /home persistente

Seguono le indicazioni per aggiungere directory persistenti alla configurazione diskless (in RAM) di Alpine Linux. Directory come la HOME, alcune cartelle in VAR, o la SWAP. La procedura ufficiale di Alpine Linux la chiama “Data Mode” ma include cose (tutta la VAR e tutti i log, ad esempio) che interessano più una messa a punto per server che una per laptop o desktop. Il tutto è molto sperimentale e non affatto infallibile; è stato provato con successo su un paio di macchine, soprattutto sul ThinkPad X230 della foto a seguire.

Alpine Linux su ThinkPad X230
Eccolo qua: antenna esterna, IPS, Classic keyboard e LabWC: cosa chiedere di più?

Copia del sistema

La prima parte della procedura è identica a quella per l’installazione diskless vista giorni fa. Quindi:

  • Boot da Live USB (nota: Standard; altrimenti Extended )
  • setup-alpine con dati approssimativi e none alle domande finali su disk, config e cache
  • apk add cfdisk e2fsprogs lsblk
  • lsblk per vedere il nome del disco che vogliamo usare per l’installazione
  • cfdisk /dev/disco-target
  • Creare partizione di tipo EFI
  • modprobe vfat
  • mkfs.vfat /dev/disco-target-partizione (nota: Installare su altri fs è complesso )
  • setup-bootable -v /media/sda/ /dev/disco-target-partizione (nota: /media/sda o chi per lei )
  • Togliere la Live USB e riavviare

Partizioni ed fstab

Col sistema che già gira in RAM, si creano le partizioni necessarie e si popola il file fstab con le giuste direttive.

  • setup-alpine con dati approssimativi e none alle domande finali su disk, config e cache
  • apk add cfdisk e2fsprogs lsblk
  • cfdisk /dev/nome-disco-locale (nota: Esempio: /dev/sda )
  • Creare partizione di tipo EXT4 per “config” (10GB avanzano)
  • mkfs.ext4 -O ^has_journal /dev/nome-partizione-appena-creata (variante: mkfs.ext4 -E lazy_itable_init=0,lazy_journal_init=0 /dev/nome-partizione-appena-creata) (nota: Entrambe disabilitano il journaling per minimizzare l'impatto sul disco )
  • mkdir /media/nome-partizione-appena-creata
  • nano /etc/fstab e aggiungerla con “noatime,rw,0 0”
  • mount -a e poi controllare con mount se è stata montata bene
  • mkdir -p /media/nome-partizione-creata/data/home
  • nano /etc/fstab e aggiungerla con “/media/nome-partizione-creata/data/home /home none bind,rw 0 0”

Finalizzare e salvare

Per ultimo, ora che è tutto pronto, si sfrutta lo script setup-alpine per configurare il sistema e si salva tutto con lbu commit.

  • setup-alpine (stavolta con dati corretti)
  • Dopo server SSH rispondere “no” al boot partition; i campi successivi dovrebbero essere già compilati correttamente (con nome-partizione-creata)
  • Se si è aggiunto un utente tramite setup-alpine, rimuovere la sua “home” da lbu nel file /etc/apk/protected-path
  • lbu commit (se ok, siamo a posto)
  • reboot

Da qui si aggiorna il sistema, si aggiungono i pacchetti, si configurano i dotfiles, e si gestiscono servizi e permessi dell’utente a seconda della macchina e delle intenzioni. In altre parole, ci si diverte con Linux.

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